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Primo anniversario del crollo di via De Amicis, il messaggio del sindaco di Foggia, Franco Landella

«È trascorso un anno da quel tragico 3 giugno 2014, nel quale l’esplosione ha portato via tre nostri concittadini e sconvolto la vita di tante famiglie. Ricordo lo sgomento che la città provò alla notizia, pensando alle analoghe disgrazie che avevano colpito Foggia in Viale Giotto e in Via delle Frasche.
Ricordo la tristezza che provai giungendo sul posto, vedendo la costruzione sventrata e leggendo negli occhi di parenti, amici e vicini il dolore per la perdita di persone care. Una memoria che la città non può e non deve smarrire, ma che deve custodire gelosamente nel ricorso di quella tragedia e delle sue vittime». È il messaggio del sindaco di Foggia, Franco Landella, nel primo anniversario del crollo del palazzo di via De Amicis.
«Quel tragico 3 giugno raccolsi dalle parole degli abitanti del palazzo il dolore per le vittime e l’angoscia per l’incertezza del futuro, dato che l’edificio fu presto dichiarato inagibile e le famiglie non potevano neppure accedere alle proprie case per recuperare vestiti ed effetti personali – dichiara il primo cittadino –. Dopo pochi giorni, fui proclamato sindaco di Foggia e da allora i condomini del palazzo danneggiato possono essermi buoni testimoni dell’impegno costante dell’Amministrazione, sia pure con i tempi dettati dalla Giustizia, dagli interventi tecnici e dalla burocrazia, per tentare di riportare alla normalità le loro vite. Il Comune ha proceduto alla messa in sicurezza – sottolinea il sindaco di Foggia – e ora occorreranno ancora pochi adempimenti per consentire nuovamente a tutte le famiglie l’accesso al palazzo».
«Quello che oggi vogliamo fare è dunque celebrare la memoria di chi non c’è più: quella di Antonio Morelli, e quella della giovane coppia di coniugi, Giusy Fiore e Luigi Veneziano che persero la vita nell’esplosione – prosegue il primo cittadino –. Ma, soprattutto, vogliamo rinnovare la vicinanza al piccolo Salvatore, che ha perso i genitori nel crollo. Da subito, l’Amministrazione si è impegnata per quanto possibile a sostenere questo piccolo angelo che ci ha fatto commuovere in tutte le occasioni in cui lo abbiamo incontrato. Una parola di lode va ai suoi parenti più stretti, in primo luogo ai nonni e alla zia, che sono stati preziosi per consentire a Salvatore di alleviare il trauma della perdita e cercare di donargli di nuovo una vita normale, per quanto segnata da un lutto incancellabile».
«In questi casi, le ricorrenze e le commemorazioni devono essere un monito ed uno sprone per evitare che i tragici eventi si ripetano. Il nostro compito è quello di accendere quanto più possibile i riflettori, di potenziare l’attenzione istituzionale, di non smarrire il senso delle vite spezzate. È un compito civico prima ancora che istituzionale – conclude il sindaco di Foggia –. Oggi la nostra meravigliosa comunità si ferma nel ricordo di quella tragedia. In silenzio e con compostezza si stringe attorno alle famiglie delle vittime e a quelle che hanno vissuto quel dramma, nella certezza che la nostra città non smarrirà la memoria di questa pagina dolorosa della storia di Foggia».