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Teatro “Giordano”: gli appuntamenti dei prossimi giorni

Ancora appuntamenti di grande richiamo, nei prossimi giorni, al teatro comunale “Umberto Giordano” di Foggia.

Martedì 7 e mercoledì 8 aprile, è di scena Giuseppe Fiorello con lo spettacolo “Penso che un sogno così…”, che rientra nel cartellone della Prima Stagione di prosa del “Giordano”, organizzata dal Comune di Foggia in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese.
Lo spettacolo, scritto da Giuseppe Fiorello e Vittorio Moroni, per la regia di Giampiero Solari, era originariamente in programma il 13 e 14 gennaio scorsi, ma era stato rinviato per impedimenti del protagonista.
Dopo il successo della fiction tv “Volare”, film in due puntate che ha raccontato la vita di Domenico Modugno, raccogliendo oltre 11 milioni di telespettatori, Fiorello è approdato in teatro con questo tributo alla vita e all’arte del grande cantautore e attore polignanese che ancora oggi -21 anni dopo la scomparsa- continua a far sognare e divertire milioni di fan in tutto il mondo.
Nello spettacolo, accompagnato da musiche originali eseguite dal vivo, Giuseppe Fiorello –come ha scritto lui stesso- vuole rendere «un semplice omaggio personale e affettuoso ad un ragazzo del Sud che come me ha inseguito sogni e passioni, il cinema e la musica, ma non sarà soltanto un viaggio nella vita di Mimì, sarà anche l’occasione per raccontare fatti, storie e personaggi di un tempo passato felice».
Com,e di consueto, l’ingresso al “Giordano” è previsto per le 20.30, il sipario per le 21.

Giuseppe Fiorello
Nasce a Catania il 12 marzo 1969, dopo gli studi da inizio alla sua carriera lavorando e formandosi artisticamente nei villaggi turistici in veste prima di tecnico luci e suono, poi come animatore mini-club ed infine diventa responsabile del settore intrattenimento e spettacoli, scrive e interpreta i cabaret dando così una svolta alla sua carriera.
Da lì intorno al 1994 viene chiamato a far parte del gruppo di Radio Deejay. Sarà il primo a dare voce a Radio Capital, network del gruppo di Claudio Cecchetto, lavorando poi al fianco di Marco Baldini, Luca Laurenti e Amadeus, in un programma radiofonico dal titolo “Baldini Ama Laurenti”: lì si diverte a dar voce a personaggi di pura invenzione o di ispirazione politica e non solo.
Nel 1997, l’incontro con lo scrittore Niccolò Ammanniti lo porta a debuttare come attore al cinema con il film “L’ultimo capodanno” per la regia di Marco Risi. Nello stesso anno, Carlo Verdone lo nota e gli propone di duettare nel film per il Cinema “C’era un cinese in coma”. Sempre nel ‘97, arriva il terzo film per il Cinema: “I Fetentoni” per la regia di Alessandro Di Robilant.
Successivamente dà inizio ad una lunga serie di fiction tv, tutte targate Rai,tra cui: “Salvo D’Acquisto” (regia di Alberto Sironi), “Brancaccio” (regia di Gianfranco Albano), “La Guerra è finita”( regia di Lodovico Gasparini), “L’uomo sbagliato” (regia di Stefano Reali), “Il grande Torino” (regia di Claudio Bonivento), “Il cuore nel pozzo” (diretta da Alberto Negrin) “Il bambino sull’acqua” (diretta da Paolo Bianchini), “Joe Petrosino” (per la regia di Alfredo Peyretti).
A questo punto anche il teatro si affaccia nella vita professionale di Fiorello, ed ecco il debutto al fianco di Alessandro Gassman in “Delitto per Delitto” regia di Alessandro Benvenuti.
Nel 2007 circa torna in tv, è protagonista di “Giuseppe Moscati” di Giacomo Campiotti, miniserie sulla vita del Santo Giuseppe Moscati, a cui fanno seguito il film tv “La vita rubata” di Graziano Diana, e la miniserie “Il bambino della domenica” di Maurizio Zaccaro, entrambi in onda nel 2008, quest’ultima nata da un’idea dello stesso Attore.
Continua così l’inarrestabile collana di personaggi e storie sempre Rai, consolidando anche un rapporto di grande collaborazione con la rete ammiraglia, diventato ormai anche una sorta di coerenza artistica.
Nel 2010, infatti, è nuovamente su Rai Uno con varie fiction: “Lo scandalo della Banca Romana”, “Il sorteggio”, film televisivo presentato in anteprima nazionale al Roma Fiction Fest di quell’anno, e “La leggenda del bandito e del campione”, in cui interpreta il ruolo del bandito di Sante Pollastri.
Oltre alla tv ma con meno frequenza, torna a presentarsi il cinema, importanti occasioni di collaborazione con grandi registi. Tra questi ricordiamo, “Galantuomini” per la regia di Edoardo Winspeare, “Baarìa” regia di Giuseppe Tornatore e “Magnifica presenza” di Ferzan Ozpetek.
Ancora in televisione porta sullo schermo un tema scottante come quello dei padri separati, la miniserie si intitola “Sarò sempre tuo padre”, riscuote un enorme successo con oltre 8 milioni di telespettatori nella seconda puntata.
Nel 2011 invece è nel film “Terraferma” di Emanuele Crialese, film che lo porterà al 68° Festival del cinema di Venezia.
Per i 150 anni dell’unita d’Italia insieme al fratello Rosario produce un cortometraggio dal titolo “Domani” per la regia di Giovanni Bufalini.
Arriva finalmente sul set di “Volare”, film in due puntate che raccontano la vita di Domenico Modugno per la regia di Riccardo Milani, miniserie che ha raccolto un numero impressionante di telespettatori che non si registrava dal 2005: oltre 11milioni.
Finisce il 2012 ed inizia il 2013 con due partecipazioni al cinema, la prima è, “Se chiudo gli occhi non sono più qui”, film diretto da Vittorio Moroni e “Benvenuto Presidente” di Riccardo Milani con Claudio Bisio.
Nel 2013 è stato uno degli interpreti del film tv scritto da Alessandro Pondi e Paolo Logli, diretto da Marco Pontecorvo dal titolo “L’oro di Scampia”. Una storia liberamente ispirata alle figure di Gianni e Pino Maddaloni, un padre ed un figlio che, dal più difficile sud del nostro paese, riescono a centrare, con Pino, la medaglia d’oro nel Judo alle Olimpiadi di Sidney del 2000.

Venerdì 10 aprile, uno degli appassionanti appuntamenti con la 45^ stagione concertistica organizzata dalla Associazione “Amici della Musica” di Foggia in collaborazione con il Comune di Foggia e con il patrocinio della Regione Puglia e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
In programma, il concerto della grande pianista coreana Ilia Kim, che sarà preceduto da una introduzione all’ascolto del noto musicista e musicologo piemontese Piero Rattalino.

Ilia Kim
Nata a Seoul, inizia gli studi musicali in patria. A11 anni esordisce con un recital nel Sae Jong Arts Centre della sua città, che le con¬ferisce un premio per fanciulli eccezionalmente dotati. Nel 1988 si iscrive nella Hochschule der Kunste di Berlino, diplomandosi nel 1994 col massimo dei voti. Segue i corsi per concertisti al Mozarteum di Salisburgo, alla Hochschule fùr Musik und Theater di Hannover e all’Accademia Pianistica di Imola, dove si dedica anche al fortepiano. Dopo aver iniziato l’attività concertisti¬ca in Corea, suona in Germania, USA (debutto nel 1994 alla Carnegie Hall di New York), in Austria, Francia, Svezia, Finlandia, Olanda, Ro¬mania, Croazia, Polonia, Portogallo, Messico, Brasile, Italia, Cina, partecipando anche al Mu¬sik Festival dello Schleswig-Holstein, al Festival di Dubrovnik, al Festival Pianistico Internazionale “Arturo Benedetti Michelangeli” di Brescia e Bergamo e al Tiroler Festspiele di Eri. Ha in repertorio 25 concerti per pianoforte e orchestra, eseguiti con l’Orchestra dei Pomeriggi Musicali di Milano, l’Orchestra Haydn di Bolzano, l’Orchestra Sinfo¬nica di Roma, l’Orchestra Sinfonica Siciliana di Palermo, l’Orchestra della Fondazione Arena di Verona, le Filarmoniche di Dortmund, Bucarest, Cracovia, Fairbanks, Greensboro, Seoul, Pechino, Guangzhou, Shangai, Lisbona, Brasilia, Città del Messico ecc. Ha tenuto recital a Torino, Milano, Palermo, Roma, Napoli e in altre città, eseguendo un vastissimo repertorio da Bach ai contemporanei, anche con programmi a tesi.

Piero Rattalino
E’ nato a Fossano (CN). Diplo¬mato nel Conservatorio di Parma in pianoforte e in composizione, ha insegnato in vari conser¬vatori e, per più di 30 anni, al Conservatorio di Milano. Il Ministero della Pubblica Istruzione gli ha assegnato la medaglia d’oro dei benemeriti dell’arte e della cultura. Per 4 anni ha tenuto un corso di Drammaturgia musicale presso l’Uni¬versità di Trieste. Ha fatto parte di giurie in Con¬corsi internazionali: “Van Cliburn” a Fort Worth, “Mozart” a Salisburgo, “Busoni” di Bolzano, il “Villa Lobos” di San Paolo del Brasile, la “Hama-matsu Competition”. È stato direttore artistico della Istituzione Universitaria dei Concerti di Roma, del Teatro Comunale di Bologna, del Te¬atro Carlo Felice di Genova, del Teatro Regio di Torino e del Teatro Massimo “Bellini” di Catania.
E’ consulente artistico del Festival Verdi di Parma e ormai da più di trent’an¬ni è consulente presso il Festival Pianistico Inter¬nazionale di Brescia e Bergamo. Come direttore artistico ha curato la produzione di circa duecento opere, fra cui la “Tetralogia” di Wagner, le prime esecuzioni di “Per Massimilia¬no Robespierre” di G. Manzoni, del “Gargantua” e “Rinaldo e C.” di A. Corghi, delle “Sette storie per lasciare il mondo” di M. Betta, le prime esecu¬zioni in Italia della “Leonora” di Beethoven, del “Guntram” di R. Strauss, di “Die tote Stadt” di Korngold. Nel periodo della sua direzione il Teatro di Catania ha effettuato due tournée in Russia e due in Giappone.
Ha pubblicato con gli editori Il Saggiatore, Gar¬zanti, Mondadori, Ricordi, Zecchini ed altri una quarantina di volumi, fra cui “Storia del piano¬forte” (tradotta tre volte in spagnolo), “Da Clementi a Pollini”, “Pianisti e fortisti”, “Il concerto per pia¬noforte e orchestra”, “Gli elementi fondamentali del linguaggio musicale”, “Forme e generi della musica”, “L’interpretazione pianistica”, il “Manuale tecnico del pianista concertista”, il romanzo-saggio “Memoriale di Pura Siccome” e la raccolta di racconti “La vera storia di Amadeus”. Il suoi romanzi “Vita di Wolfgango Amadeo Mozart scritta da lui medesimo” e “Chopin racconta Chopin” sono andati esauriti in breve tempo. La sua serie di quattordici monografie su gran¬di pianisti (da Paderewski fino a Brendel), è in corso di traduzione in cinese. Nel 2012 è uscita la sua “Guida alla musica pianistica”; nel 2013 “Shostakovic: continuità nella musica, respon¬sabilità nella tirannide”. Di imminente pubbli¬cazione la prosecuzione della serie dedicata ai grandi pianisti con le monografie su Schnabel e su Gieseking.

Sabato 11 aprile, altro appuntamento attesissimo con la Stagione di Prosa Atto II del teatro “Umberto Giordano”, anche questa organizzata dal Comune di Foggia in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese.
Di scena Peppe Barra con “Sogno di una notte incantata”, spettacolo che ha scritto assieme a Fabrizio Bancale e affidato alla regia di quest’ultimo.
La nuova pièce di Barra è liberamente tratta da “Lu cunto de li cunti” di Gianbattista Basile, intramontabile e gustoso classico con il quale il grande attore napoletano si è già cimentato più volte.
Si tratta di un viaggio poetico e visionario a spasso nel cuore di Napoli, attraverso i secoli, tra le fiabe di Basile e il Pulcinella di Libero Bovio. Peppe Barra si imbatte in alcune tra le pagine più celebri della letteratura napoletana per innervarle con la sua dirompente ironia e la sua inconfondibile arte affabulatoria. Tra canzoni, villanelle e musica colta, all’insegna della “napoletanità” di ieri e di oggi.
Barra recita e canta con Teresa Del Vecchio, accompagnato dall’orchestra composta da Paolo Del Vecchio (chitarra, mandolino), Luca Urciuolo (pianoforte, fisarmonica), Ivan Lacagnina (tammorre, percussioni) e Alessandro De Carolis (flauti).
La scenografia è curata da Luigi Ferrigno; le musiche sono di Patrizio Trampetti; i costumi di Annalisa Giacci.

Giuseppe Barra
Nato nel 1944, è uno dei più importanti artisti della tradizione musicale e teatrale napoletana. Figlio d’arte -la madre Concetta è tra le indimenticabili interpreti della canzone partenopea- arriva al successo grazie all’incontro con il Maestro Roberto De Simone. Entra così a far parte della Nuova Compagnia di Canto Popolare con la quale interpreterà spettacoli teatrali di grande successo come “La Cantata dei Pastori”. In particolare sarà uno dei protagonisti indiscussi di uno dei più grandi capolavori del teatro contemporaneo, “La Gatta Cenerentola”, che lo porterà a girare e ad esibirsi in tutto il mondo. Da quel momento la sua carriera è sempre stata in ascesa e ancora oggi l’artista partenopeo è riconosciuto tra i migliori attori e interpreti viventi.

Ancora prosa e musica di qualità al Teatro “Umberto Giordano” di Foggia nei prossimi giorni

Sabato 14 e domenica 15, appuntamento con la Prima Stagione di Prosa, allestita dal Comune di Foggia in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese. Sul palco del “comunale”, l’irresistibile comicità di Antonio Albanese con “Personaggi”, pièce scritta a più mani assieme a Michele Serra, Piero Guerrera, Enzo Santin e con il regista Giampiero Solari.

LO SPETTACOLO
Che cosa hanno in comune i mille volti con i quali Antonio Albanese racconta il presente? L’umanità. La realtà diventa teatro attraverso Epifanio, L’Ottimista, il Sommelier, Cetto La Qualunque, Alex Drastico e Perego, maschere e insieme prototipi della nostra società, visi conosciuti che si ritrovano nel vicino di casa, nell’amico del cuore, in noi stessi. Lo spettacolo Personaggi riunisce alcuni tra i volti creati da Antonio Albanese: dall’immigrato che non riesce a inserirsi al Nord, all’imprenditore che lavora 16 ore al giorno, dal sommelier serafico nel decantare il vino, al candidato politico poco onesto, dal visionario Ottimista “abitante di un mondo perfetto” al tenero Epifanio e i suoi sogni internazionali. Personaggi appunto che in questi anni abbiamo imparato a conoscere e ad amare, dove la nevrosi, l’alienazione, il soliloquio nei rapporti umani e lo scardinamento affettivo della famiglia, l’ottimismo insensato e il vuoto ideologico contribuiscono a tessere la trama scritta da Michele Serra e Antonio Albanese. In scena uomini del Sud e del Nord, uomini alti e bassi, grassi e magri, ricchi e poveri, ottimisti e qualunquisti. Maschere irriverenti e grottesche specchio di una realtà guardata con occhio attento a carpirne i difetti, le abitudini e i tic. Una galleria di anti-eroi che svelano un mondo fatto di ossessioni, paure, deliri di onnipotenza e scorciatoie, ma dove alla fine anche la poesia trova posto. Un recital che racconta, con corrosiva comicità e ritmo serrato, un mondo popolato da personaggi tipici del nostro tempo, dal pensiero contemporaneo interpretato con dirompente fisicità. «Vorrei che dopo un mio spettacolo», ha scritto Albanese, «tutti si sentissero un po’ meno soli, un po’ più allegri, un po’ più forti, vorrei abbracciarli tutti. La risata è un abbraccio, un bisogno che ci sarà sempre». Ingresso, ore 20.30. Sipario ore 21. I biglietti sono disponibili nei punti vendita autorizzati del circuito BookingShow.

Lunedì  16 marzo, spazio alla musica con un appuntamento del cartellone della 45^ Stagione Concertistica degli Amici della Musica di Foggia, allestita in collaborazione con il Comune di Foggia. La “Compagnia  Corrado Abbati” propone il notissimo musical “Cantando sotto la pioggia”, con le musiche di Nacio Herb Brown, le coreografie di Giada Bardelli, la direzione musicale di Maria Galantino e la regia dello stesso Corrado Abbati.

LO SPETTACOLO
“Cantando sotto la pioggia”, il più grande e il più amato di tutti i musical sul grande schermo, è la nuova produzione di Inscena-Compagnia Corrado Abbati. Due ore di piacere continuo, di gioia contagiosa e di musica famosissima. Uno spettacolo pieno di fascino con gag divertenti, momenti di profondo sentimento ed una forte originalità. Chi ha amato il film con Gene Kelly sarà coinvolto dall’energia dei vivaci interpreti, dalle impennate coreografiche, dal nuovo e sor¬prendente allestimento e da una regia scattan¬te. “Cantando sotto la pioggia” ha dunque tutto ciò che si può desiderare da un leggendario musical che ci riporterà nell’elegante e affasci¬nante Hollywood di quando il cinema passava al sonoro.

LA TRAMA
Don, un giovane attore di varietà, decide di tentare la fortuna passando al cinema. Viene ingaggiato per affiancare la bellissima attrice Lina Lamont in un film muto e la pellicola ot¬tiene uno strepitoso successo. Lina si innamora di Don e confondendo la finzione con la realtà pensa di costituire con lui una coppia. Quando Don conosce Kathy, una giovane cantante ballerina e si innamora di lei, la gelosia di Lina è incontenibile e l’attrice cerca con ogni mezzo di far licenziare la rivale. Nel frattempo il cinema sta vivendo il passaggio dal muto ai sonoro e il produttore, poiché non vuole rimanere indie¬tro, mette in lavorazione un film sonoro. Le parti principali vengono assegnate a Don e Lina, ma lei ha una voce inadatta al mezzo cinematogra¬fico. Cosmo Brown, amico di Don, propone di infarcire la trama di qualche canzone e di far doppiare Lina da Kathy. Il film ha un successo clamoroso e gli attori vengono invitati a cantare le canzoni davanti a un pubblico. Kathy, nasco¬sta dietro una tenda, doppia Lina ma…

CORRADO ABBATI
Fondatore, insieme a Stefano Maccarini, della Compagnia di Operette Corrado Abbati ne è il leader e il direttore artistico. In questa veste sceglie i titoli in repertorio, ne cura l’adattamento e la regia teatrale. E’ poi egli stesso interprete dei ruoli brillanti, ai quali conferisce modernità e credibilità scenica. Questa intensa attività ne fa il vero erede della migliore tradizione operettistica italiana.
Raccogliendo il testimone da quanti lo hanno preceduto, ha contribuito a tenere viva l’operetta e a riportarla agli antichi splendori.
Laureato all’istituto di Musicologia dell’Università di Parma sulla storia dell’operetta in Italia, ha poi vinto il primo premio alla prima edizione del Concorso nazionale per interpreti d’operetta “Ercole d’oro”. In seguito ha instaurato un proficuo rapporto di collaborazione con la RAI, dove è stato per alcuni anni regista-programmista. I suoi interessi sono però rivolti anche ad altre forme di teatro musicale: ha debuttato nell’opera lirica (“Ubu re” in prima mondiale) al Teatro Regio di Parma; successivamente ha interpretato con il Brecht-Ensemble “L’opera da tre soldi”, ed ha poi partecipato alla messa in scena di “L’assicurazione” di Peter Weiss, prodotta dal Teatro di Porta Romana.
Prima di dedicarsi interamente all’operetta è stato aiuto regista in importanti produzioni liriche al Comunale di Modena, al Regio di Parma, al Municipale di Piacenza e al Comunale di Ferrara.

Per la Stagione di Prosa Bis, l’appuntamento con un classico del Teatro è per il 19 marzo: la compagnia “Quelli di Grock” porta in scena “L’avaro” di Molière, nella traduzione e adattamento di Valeria Cavalli che cura anche la regia assieme a Claudio Intropido. Interpreti: Pietro De Pascalis, Jacopo Fracasso, Cristina Liparoto, Andrea Robbiano, Roberta Rovelli, Simone Severgnini, Clara Terranova e Manola Vignato.

LO SPETTACOLO
Ispirato all’Aulularia di Plauto, l’Avaro  è una delle opere più famose di Molière e il protagonista della commedia, Arpagone, è la personificazione stessa della taccagneria. Tutta la vicenda ruota attorno al suo bisogno di accumulare, alla paura di essere derubato, alle sue  ridicole e insopportabili economie ma soprattutto all’aridità di cuore di Arpagone che non ama niente e nessuno a parte la sua cassettina piena di denaro. Sospettoso, iracondo ed egoista, Arpagone non esita a preferire il suo denaro ai figli e persino nel finale egli non si redime, continuando ad anteporre  i beni materiali agli affetti familiari. Quelli di Grock sceglie Molière per questa nuova produzione, in cui si celebra la tradizione teatrale della Commedia dell’Arte in un gioco sfrontato di “teatro nel teatro”. La rilettura di Quelli di Grock infatti prende spunto anche da un testo poco rappresentato dell’autore francese, “L’improvvisazione di Versailles”, di cui il protagonista è lo stesso Molière, un’opera che mostra ciò che avviene  dietro le quinte e la dicotomia uomo/attore,  che fa nascere  un’istintiva relazione e  una complicità con il pubblico, portato così a contatto con la parte più segreta della rappresentazione Teatrale. Nella cornice di un teatrino mobile e decadente si rappresenta dunque L’avaro, recitato coralmente da un gruppo di guitti in un susseguirsi ritmico e dinamico di scene e controscene, in cui tutti i personaggi sono coinvolti in una congiura contro l’avaro e l’avarizia. Non è solo la vicenda raccontata da Molière a vivere sul palco, ma anche la quotidianità degli attori dietro il sipario. Gli interpreti recitano e partecipano, restano in scena e assistono come fossero parte del pubblico, vicini agli spettatori in sala e alle loro emozioni.
Questo Avaro è dunque un carro di Tespi colorato e visionario, composto da un gruppo di affiatati ed eclettici attori al cui centro primeggia Pietro De Pascalis nel ruolo di Arpagone; uno spettacolo arricchito dai costumi di Anna Bertolotti che rievocano antichi sfarzi e dalle musiche divertite e quasi circensi composte da Gipo Gurrado e suonate dai musicisti della Nema Problema Orkestar. Anche in questo caso, i biglietti sono disponibili presso i punti vendita autorizzati del circuito BookingShow. L’ingresso a teatro inizierà alle 20.30 e il sipario si aprirà alle 21.

Oltre agli eventi del “Giordano”, ricordiamo il quarto ed ultimo appuntamento della seconda edizione della “Casa della Musica”, manifestazione organizzata dal Comune di Foggia-Assessorato alla Cultura e dall’associazione FalsoMovimento di Mauro Palma e da Fondazione Apulia Felix con la direzione artistica di Angelo Cavallo. Venerdì 20 marzo, al Museo Civico di Foggia, alle 20.30, la rassegna chiude con “Woodstock Nation”, un incontro multimediale sulla “stagione dei fiori”. La storia del rock internazionale a è il tema di fondo del racconto musicale, affidato a DJ Klandestino, uno dei massimi esperti territoriali del genere, che accompagnerà gli auditori in un viaggio pieno di immagini e suoni nella colonna sonora di eventi storici che hanno caratterizzato la metà del secolo scorso e continuano ad accompagnare anche i nostri giorni. L’ingresso è gratuito sino ad esaurimento posti.

Teatro “Umberto Giordano”, al via la stagione di prosa. In programma 10 eventi

Con il concerto inaugurale dell’Orchestra Giovanile “Cherubini”, diretta dal Maestro Riccardo Muti, in programma il 10 dicembre prossimo, sarà riconsegnato alla città il Teatro comunale “Umberto Giordano”, dopo un lungo periodo di chiusura per restauri. L’evento di riapertura e la stagione di prosa che seguirà, a partire dal 13 dicembre, sono stati presentati dal sindaco di Foggia Franco Landella, dall’assessore alla Cultura Anna Paola Giuliani, dal direttore artistico del cartellone Michele Placido, dal presidente del Teatro Pubblico Pugliese Carmelo Grassi e dalla dirigente del settore Gloria Fazia.

Dieci appuntamenti «di quelli che si possono trovare nei cartelloni dei più prestigiosi teatri italiani», ha sottolineato il direttore artistico Placido, e che vanno incontro ai gusti di un pubblico vario e competente. Dai grandi classici come “Il fu Mattia Pascal” diretto e interpretato da Tato Russo, e “Re Lear”, messo in scena dallo stesso Placido, alla rivisitazione di “Romeo e Giulietta” della Compagnia Factory, alle pièce di grandi nomi del Teatro, del Cinema e della fiction italiani come Luca De Filippo, Pamela Villoresi, Pierfrancesco Favino, Antonio Albanese, Giuseppe Fiorello, Filippo Timi, Ambra Angiolini e Claudio Casadio. Durante l’incontro con la Stampa, è stata anche presentata l’audizione pubblica indetta dal Comune, in collaborazione con l’Associazione “Mondoltre” e l’Associazione “Coro Lirico Umberto Giordano” finalizzata all’ampliamento di un organico stabile per le prossime produzioni del Teatro “Umberto Giordano” per la Stagione 2015 (i particolari dell’iniziativa, al link https://www.coordinamentoareatecnica.it/portfolio/audizione-pubblica-per-artisti-del-coro-lirico-umberto-giordano/). La commissione esaminatrice sarà presieduta dal noto tenore foggiano Antonio De Palma, fondatore del Coro Lirico “Giordano”.

Il Teatro comunale ospiterà anche la 45^ stagione dell’Associazione Amici della Musica di Foggia, allestita con la collaborazione del Comune di Foggia, che comprende 18 appuntamenti tra concerti di grandi strumentisti, balletti, musical, performance di jazz e di gospel. Un cartellone di grande qualità che partirà il 12 gennaio 2015. Si sta già lavorando per ampliare l’offerta del “Giordano”, articolarla in iniziative di promozione del Teatro e della grande Musica nelle quali verranno coinvolte anche le realtà artistiche locali. Si è anche accennato alla possibilità di allestimenti di opere liriche, con un omaggio al grande compositore foggiano Umberto Giordano forse già nella corrente stagione di attività del teatro.

TEATRO COMUNALE “UMBERTO GIORDANO” DI FOGGIA
Stagione teatrale 2014/15
Direttore Artistico Michele Placido

PROGRAMMA
sabato 13 e domenica 14 dicembre 2014 – Tato Russo, “Il fu Mattia Pascal”, regia Tato Russo

mercoledì 7 e giovedì 8 gennaio 2015 – Pamela Villoresi, Claudio Casadio, “Il mondo non mi deve nulla”, regia Francesco Zecca

martedì 13 e mercoledì 14 gennaio 2015 – Giuseppe Fiorello, “Penso che un sogno così…”, regia Giampiero Solari

sabato 31 gennaio e domenica 1 febbraio 2015 – Luca De Filippo, “Sogno di una notte di mezza sbornia”, regia Armando Pugliese

martedì 10 e mercoledì 11 febbraio 2015 giovedì 12 febbraio FUORI ABBONAMENTO – Michele Placido, “Re Lear”, regia Michele Placido e Francesco Manetti

martedì 17 e mercoledì 18 febbraio 2015 – Compagnia Factory, “Romeo e Giulietta”, regia Tonio De Nitto

sabato 28 febbraio e domenica 1 marzo 2015 – Pierfrancesco Favino, “Servo per due. One man, two guvnors” – regia Pierfrancesco Favino e Paolo Sassanelli

sabato 14 e domenica 15 marzo 2015 – Antonio Albanese, “Personaggi”, regia Giampiero Solari

venerdì 27 e sabato 28 marzo 2015 – Ambra Angiolini, “La misteriosa scomparsa di W”, regia Giorgio Gallione

martedì 14 e mercoledì 15 aprile 2015 – Filippo Timi, “Favola. C’era una volta una bambina, e dico c’era perché ora non c’è più”, regia Filippo Timi

Teatro "Umberto Giordano", al via la stagione di prosa. In programma 10 eventi

Con il concerto inaugurale dell’Orchestra Giovanile “Cherubini”, diretta dal Maestro Riccardo Muti, in programma il 10 dicembre prossimo, sarà riconsegnato alla città il Teatro comunale “Umberto Giordano”, dopo un lungo periodo di chiusura per restauri. L’evento di riapertura e la stagione di prosa che seguirà, a partire dal 13 dicembre, sono stati presentati dal sindaco di Foggia Franco Landella, dall’assessore alla Cultura Anna Paola Giuliani, dal direttore artistico del cartellone Michele Placido, dal presidente del Teatro Pubblico Pugliese Carmelo Grassi e dalla dirigente del settore Gloria Fazia.

Dieci appuntamenti «di quelli che si possono trovare nei cartelloni dei più prestigiosi teatri italiani», ha sottolineato il direttore artistico Placido, e che vanno incontro ai gusti di un pubblico vario e competente. Dai grandi classici come “Il fu Mattia Pascal” diretto e interpretato da Tato Russo, e “Re Lear”, messo in scena dallo stesso Placido, alla rivisitazione di “Romeo e Giulietta” della Compagnia Factory, alle pièce di grandi nomi del Teatro, del Cinema e della fiction italiani come Luca De Filippo, Pamela Villoresi, Pierfrancesco Favino, Antonio Albanese, Giuseppe Fiorello, Filippo Timi, Ambra Angiolini e Claudio Casadio. Durante l’incontro con la Stampa, è stata anche presentata l’audizione pubblica indetta dal Comune, in collaborazione con l’Associazione “Mondoltre” e l’Associazione “Coro Lirico Umberto Giordano” finalizzata all’ampliamento di un organico stabile per le prossime produzioni del Teatro “Umberto Giordano” per la Stagione 2015 (i particolari dell’iniziativa, al link https://www.coordinamentoareatecnica.it/portfolio/audizione-pubblica-per-artisti-del-coro-lirico-umberto-giordano/). La commissione esaminatrice sarà presieduta dal noto tenore foggiano Antonio De Palma, fondatore del Coro Lirico “Giordano”.

Il Teatro comunale ospiterà anche la 45^ stagione dell’Associazione Amici della Musica di Foggia, allestita con la collaborazione del Comune di Foggia, che comprende 18 appuntamenti tra concerti di grandi strumentisti, balletti, musical, performance di jazz e di gospel. Un cartellone di grande qualità che partirà il 12 gennaio 2015. Si sta già lavorando per ampliare l’offerta del “Giordano”, articolarla in iniziative di promozione del Teatro e della grande Musica nelle quali verranno coinvolte anche le realtà artistiche locali. Si è anche accennato alla possibilità di allestimenti di opere liriche, con un omaggio al grande compositore foggiano Umberto Giordano forse già nella corrente stagione di attività del teatro.

TEATRO COMUNALE “UMBERTO GIORDANO” DI FOGGIA
Stagione teatrale 2014/15
Direttore Artistico Michele Placido

PROGRAMMA
sabato 13 e domenica 14 dicembre 2014 – Tato Russo, “Il fu Mattia Pascal”, regia Tato Russo

mercoledì 7 e giovedì 8 gennaio 2015 – Pamela Villoresi, Claudio Casadio, “Il mondo non mi deve nulla”, regia Francesco Zecca

martedì 13 e mercoledì 14 gennaio 2015 – Giuseppe Fiorello, “Penso che un sogno così…”, regia Giampiero Solari

sabato 31 gennaio e domenica 1 febbraio 2015 – Luca De Filippo, “Sogno di una notte di mezza sbornia”, regia Armando Pugliese

martedì 10 e mercoledì 11 febbraio 2015 giovedì 12 febbraio FUORI ABBONAMENTO – Michele Placido, “Re Lear”, regia Michele Placido e Francesco Manetti

martedì 17 e mercoledì 18 febbraio 2015 – Compagnia Factory, “Romeo e Giulietta”, regia Tonio De Nitto

sabato 28 febbraio e domenica 1 marzo 2015 – Pierfrancesco Favino, “Servo per due. One man, two guvnors” – regia Pierfrancesco Favino e Paolo Sassanelli

sabato 14 e domenica 15 marzo 2015 – Antonio Albanese, “Personaggi”, regia Giampiero Solari

venerdì 27 e sabato 28 marzo 2015 – Ambra Angiolini, “La misteriosa scomparsa di W”, regia Giorgio Gallione

martedì 14 e mercoledì 15 aprile 2015 – Filippo Timi, “Favola. C’era una volta una bambina, e dico c’era perché ora non c’è più”, regia Filippo Timi