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Il Palazzetto dell’Arte di Foggia sarà intitolato ad Andrea Pazienza Mongelli: “Il giusto riconoscimento a un artista dal talento indiscusso”

Il Palazzetto dell’Arte di Foggia sarà intitolato ad Andrea Pazienza. Lo ha deciso il sindaco Gianni Mongelli dando così seguito “alle numerose richieste di associazioni e nostri concittadini e ho dato disposizioni agli uffici competenti di preparare gli atti per l’intitolazione. Un artista talentuoso e irriverente – continua il primo cittadino -, capace di raccontare, attraverso le sue creazioni, la complicata generazione a cavallo degli anni ’70 e ’80. La Città di Foggia onora così un talento indiscusso, autore di fumetti di altissimo livello, ma anche di manifesti, come quelli realizzati per Federico Fellini. Il nostro Palazzetto dell’Arte è il luogo giusto per ricordare “Paz”, che troppo presto ci ha lasciato”.

Al Palazzetto dell’Arte la mostra antologica dell’artista Bruno Paglialonga

Sabato 22 febbraio, alle ore 18.00, presso la Sala Grigia del Palazzetto dell’Arte sarà inaugurata la mostra dell’artista foggiano Bruno Paglialonga. L’esposizione, che comprende circa 50 opere di pittura e grafica e qualche piccola scultura, sarà aperta al pubblico fino al 4 marzo.

Di origini foggiane, ma da molti anni residente in Abruzzo, Paglialonga è considerato un artista d’ingegno versatile e infaticabile, attivo e noto in Italia e all’estero. Già docente all’Accademia di Belle Arti di Perugia, autore di libri e saggi, è Storico della Deputazione di Storia Patria negli Abruzzi.

La mostra, curata dai critici d’arte Gaetano Cristino e Massimo Pasqualone, presenta opere tratte dalla vasta produzione dell’artista, frutto di oltre mezzo secolo di intensa ricerca estetica e operativa sul versante della pittura, dell’incisione e della scultura, e proposte per la prima volta in maniera antologica.

“Questa mostra – dichiara nel suo intervento pubblicato sul catalogo il consigliere delegato alla Cultura, Peppino D’Urso – ha il sapore della primizia, che Bruno Paglialonga ha coltivato con la consapevolezza di dover offrire ai propri concittadini l’essenza della sua arte così come egli l’ha distillata nel tempo, dai primi, freschi e sicuri disegni di quando aveva poco più di dieci anni, alla raffinatezza cromatica e formale dei dipinti, dove l’astrazione diventa lirica espressione, agli innesti di materiali dialoganti che concretizzano sculture, fino al segno “incisivo” e creativo delle realizzazioni calcografiche”.