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Al Palazzetto dell’Arte la mostra antologica dell’artista Bruno Paglialonga

Sabato 22 febbraio, alle ore 18.00, presso la Sala Grigia del Palazzetto dell’Arte sarà inaugurata la mostra dell’artista foggiano Bruno Paglialonga. L’esposizione, che comprende circa 50 opere di pittura e grafica e qualche piccola scultura, sarà aperta al pubblico fino al 4 marzo.

Di origini foggiane, ma da molti anni residente in Abruzzo, Paglialonga è considerato un artista d’ingegno versatile e infaticabile, attivo e noto in Italia e all’estero. Già docente all’Accademia di Belle Arti di Perugia, autore di libri e saggi, è Storico della Deputazione di Storia Patria negli Abruzzi.

La mostra, curata dai critici d’arte Gaetano Cristino e Massimo Pasqualone, presenta opere tratte dalla vasta produzione dell’artista, frutto di oltre mezzo secolo di intensa ricerca estetica e operativa sul versante della pittura, dell’incisione e della scultura, e proposte per la prima volta in maniera antologica.

“Questa mostra – dichiara nel suo intervento pubblicato sul catalogo il consigliere delegato alla Cultura, Peppino D’Urso – ha il sapore della primizia, che Bruno Paglialonga ha coltivato con la consapevolezza di dover offrire ai propri concittadini l’essenza della sua arte così come egli l’ha distillata nel tempo, dai primi, freschi e sicuri disegni di quando aveva poco più di dieci anni, alla raffinatezza cromatica e formale dei dipinti, dove l’astrazione diventa lirica espressione, agli innesti di materiali dialoganti che concretizzano sculture, fino al segno “incisivo” e creativo delle realizzazioni calcografiche”.

70° anniversario bombardamenti su Foggia. Intervento del sindaco alla cerimonia in piazza Italia.

Autorità, gentili Ospiti, Signore e Signori sono trascorsi 70 anni dal tragico 22 luglio 1943, il giorno che, più di tanti altri, devastò la nostra città e straziò le carni e gli animi di migliaia di nostri concittadini. Oggi ricordiamo un bombardamento come pochi ne sono stati registrati dalle cronache della Seconda Guerra Mondiale per capacità distruttiva e sforzo bellico. Oggi commemoriamo i nostri morti con la più profonda commozione e un’ancor più sentita partecipazione. 22mila furono le inermi vittime dei bombardamenti concentrati sulla nostra povera città. 7mila donne, uomini e bambini persero la vita nella sola giornata del 22 luglio. Sempre migliaia furono i feriti, i senza tetto, gli affamati in quella funesta estate del ’43. I loro lamenti echeggiavano in una città muta e attonita. Il loro dolore era quello delle case sventrate, delle strade rese monche. Buona parte di Foggia divenne un cumulo di macerie, la sua storia cancellata quasi del tutto, la sua memoria collettiva inevitabilmente sfregiata. Il triste scenario che emergeva dalla polvere e dal fumo, diventava orrido al calere del sole, quando, tra le macerie e i cadaveri, si aggiravano gli sciacalli: ladri che facevano man bassa di modesti tesori e disonoravano le vittime, finanche spogliandole di scarpe e vestiti. Predatori senza cuore e dignità, come ce ne sono ancora tanti, troppi in questa nostra povera città. Se l’Amministrazione comunale ha scelto di essere parte attiva del Comitato civico costituitosi per promuovere l’edificazione di un monumento in memoria delle vittime, è anche per restituire l’onore predato alle vittime e alla città. Insieme all’Università degli Studi di Foggia, la Fondazione Banca del Monte, il Comitato per la realizzazione di un monumento in ricordo delle vittime dei bombardamenti, la rete associativa Le Radici e le Ali, l’Associazione Vittime Civili di Guerra, il Centro Universitario Teatrale e il Forum dei Giovani vogliamo perpetuare la memoria in cui si radica l’identità collettiva della nostra comunità e da cui trae maggiore forza la costruzione di un futuro fondato sulla pacifica e partecipe convivenza tra cittadini consapevoli di se stessi. Il modo migliore per commemorare e onorare i nostri concittadini uccisi 70 anni fa è impegnarsi, ciascuno nel suo e per il suo, ad essere all’altezza del loro immane sacrificio e dell’enorme sforzo compiuto da quanti ricostruirono e rianimarono Foggia. ONORE AI CADUTI, ONORE AI CITTADINI DI FOGGIA.

Autore: Gianni di Bari