Fiscalità locale, licenziato il regolamento istitutivo dell’Imposta Unica Comunale (Iuc) e delle aliquote e delle detrazioni Imu e Tasi per l’anno 2014

«Il tema della fiscalità locale rappresenta per i Comuni un tasto dolente. Soprattutto per le Amministrazioni comunali, come la nostra, che sono soggette ai rigidi parametri del “Decreto Salva Enti”, che riducono i margini di manovra ed impongono scelte spesso dolorose per i cittadini. Il nostro obiettivo è stato dunque quello di cercare il più possibile di venire incontro alle esigenze delle fasce sociali che stanno maggiormente vivendo il dramma della crisi economica». È il commento del sindaco di Foggia, Franco Landella, all’approvazione da parte del Consiglio comunale del regolamento istitutivo dell’Imposta Unica Comunale (Iuc) e delle aliquote e delle detrazioni Imu e Tasi per l’anno 2014. «Grazie al prezioso lavoro svolto dall’assessore al Bilancio, Sergio Lombardi, dalla competente Commissione consiliare e dagli Uffici del Settore Finanziario, il Comune di Foggia lascerà invariate le aliquote e le detrazioni Imu rispetto al 2013 – dichiara il primo cittadino –. Anche il prelievo Tasi sull’abitazione principale non graverà sui cittadini in misura maggiore a quanto corrisposto nel 2012. Il traguardo al quale guardiamo resta comunque quello di operare una significativa riduzione delle spese sostenute dal Comune, in modo da alleviare di qualche punto percentuale la pressione fiscale per i cittadini ed ipotizzare benefici fiscali per le fasce di reddito più deboli e, soprattutto, per le imprese. Nel provvedimento approvato in Consiglio comunale abbiamo reintrodotto, sia pure per un anno, l’esenzione della Tari per le giovani imprese, abbiamo disposto la completa esenzione della Tasi per gli immobili con una rendita catastale fino a 250 euro, una detrazione di 100 euro per gli immobili con una rendita catastale fino a 350 euro, e di 50 euro per gli immobili con una rendita fino a 450 euro. Il tutto a condizione che il reddito Isee non superi i 15mila euro annui».

«A quanti ci hanno suggerito di intervenire sulla leva della spesa pubblica per recuperare spazi di intervento, ricordo che questa Amministrazione non ha ancora avuto né il tempo né il modo per farlo – spiega l’assessore comunale al Bilancio, Sergio Lombardi –. Qualche settimana fa abbiamo approvato, con la diffida del Prefetto, il rendiconto di gestione 2013; oggi approviamo un regolamento che avrà valenza retroattiva, dal momento che sarà in vigore dal 1 gennaio 2014. Lo dico senza polemica: erano tutti passaggi che avrebbe potuto e dovuto esperire la precedente Amministrazione. Non ci si può chiedere di ridurre la spesa pubblica se stiamo ancora approvando ciò che i nostri predecessori ci hanno lasciato in eredità. Va riconosciuto con obiettività che su questa materia la discrezionalità politica dell’Amministrazione comunale è stata praticamente inesistente. Ricordo che il Consiglio comunale, con delibera numero 165 del 6 luglio dello scorso anno, nell’approvare il Piano di Riequilibrio Finanziario Pluriennale necessario per l’accesso al Fondo di Rotazione, ha assunto l’obbligo di applicare le aliquote nella misura massima consentita – sottolinea Lombardi –. Noi abbiamo dunque provato a muoverci dentro queste maglie strettissime, tenendo conto delle esigenze delle categorie più in difficoltà, come ad esempio gli inquilini per quel che riguarda la Tassa sui Servizi Indivisibili». Per la Tasi, vera novità introdotta dal Governo in materia di fiscalità locale, pur avendo stabilito nel regolamento la misura percentuale del tributo dovuto dal detentore e dal possessore dell’unità immobiliare nella misura del 10% e 90%, così come previsto dalla legge, il Comune di Foggia ha inteso infatti decidere per questa tipologia di immobili, considerato che il proprietario dell’unità immobiliare è già soggetto passivo ai fini Imu (con un’aliquota massima del 10,60 per mille), l’applicazione di una aliquota pari a zero. Una scelta compiuta per evitare che sui conduttori, notoriamente appartenenti a classi di reddito meno abbienti e già soggetti passivi ai fini Tari (Tassa sui rifiuti) possa pesare, sia pur in parte, il nuovo tributo. Com’è noto, una delle principali caratteristiche della Tasi risiede proprio nel fatto che, qualora l’unità immobiliare sia occupata da un soggetto diverso dal titolare del diritto reale, essa è dovuta da entrambi i soggetti (proprietario e detentore).

Con riferimento alla Tari (la nuova Tassa comunale sui rifiuti che va a sostituire la Tares) il regolamento proposto dall’Amministrazione comunale ed approvato dall’Assemblea consiliare stabilisce che per i nuclei familiari al cui interno è anagraficamente presente una persona che, per comprovate esigenze di studio, lavoro o servizio, sia di fatto assente per un periodo non inferiore a sei mesi, essa non viene considerata ai fini della determinazione della tariffa. Per le utenze non domestiche, invece, sia pure nel rispetto del principio dell’univocità della tariffa, il regolamento prevede la sua applicabilità unicamente allorquando i locali accessori delle attività commerciali adibiti a magazzino o deposito siano ubicati nello stesso luogo di esercizio e facenti parte della stessa unità immobiliare. Qualora questi locali siano ubicati in luoghi diversi da quello di esercizio e comunque non facenti parte della stessa unità immobiliare catastale, viceversa, essi sconteranno una diversa tariffa Tari, ovviamente inferiore a quella dell’attività principale. Le tariffe Tari per le utenze domestiche e non domestiche, dovranno comunque essere adottate dal Consiglio comunale, previa approvazione del Piano Economico Finanziario del servizio per la gestione dei rifiuti urbani, redatto dal gestore del servizio entro il termine per l’approvazione del Bilancio di previsione che, fatte salve eventuali ulteriori proroghe, è attualmente fissato al 30 settembre 2014. «In definitiva, abbiamo cercato di tutelare, nei limiti del possibile, sia la categoria degli inquilini nell’ambito della Tasi sia il mondo delle imprese e degli esercizi commerciali per ciò che riguarda la Tari – sottolinea l’assessore comunale al Bilancio –. Ovviamente l’Amministrazione comunale è intenzionata a proseguire sulla strada della razionalizzazione delle spese, lavorando, nel prossimo bilancio di previsione, a soluzioni che permettano il recupero di risorse finanziarie non dalle tasche dei cittadini ma all’interno del funzionamento della macchina burocratica ed amministrativa».