Discarica Passo Breccioso, l’Amministrazione comunale è a lavoro per ripristinare il conferimento dei rifiuti in pochi giorni

«Non rischiamo nessuna emergenza ambientale. Nonostante la chiusura della discarica ex Frisoli a Passo Breccioso – spiega il sindaco di Foggia, Franco Landella – ci siamo già attivati per l’allestimento del settore 1 della discarica, lavori già autorizzati ma mai completati dalla precedente Amministrazione, preparando gli atti da inviare ai tecnici di ARPA e ASL per ottenere i pareri tecnico e tecnico-sanitario utili e necessari per emettere una nuova ordinanza. In relazione alla situazione delle discariche, intendiamo fare piena luce sulla condizione di conferimento dei rifiuti della città di Foggia dal 2006, in cui si sono verificati errori grossolani ed una carenza di documentazione che oggi ci ha portati a questa condizione di disagio».

Con l’ordinanza 42/2006 del commissario delegato per l’emergenza ambientale in Puglia, Nichi Vendola, si ordinava la prosecuzione del conferimento dei rifiuti “senza soluzione di continuità dell’esercizio dell’impianto di discarica controllata, per rifiuti urbani di Foggia, località Passo Breccioso”, senza tener conto dell’art. 191 del Codice dell’Ambiente, n. 163 del 12 aprile 2006, che disciplina le ordinanze contingibili ed urgenti e poteri sostitutivi che non possono essere superiori a 6 mesi. L’articolo 191 del Decreto Legislativo 163/2006 impone al presidente della Giunta regionale, entro 120 giorni dell’adozione delle ordinanze di cui al comma 1, “di promuove ed adottare tutte le iniziative necessarie per garantire la raccolta differenziata e lo smaltimento dei rifiuti. In caso di inutile decorso del termine e di accertata inattività, il ministro dell’Ambiente diffida il presidente della Giunta a provvedere entro un congruo termine e, in caso di protrazione dell’inerzia, può adottare in via sostituiva tutte le iniziative necessarie ai predetti fini”. Senza che siano mai stati attivati i provvedimenti previsti.

Dunque dal 2006 tutta l’attività è stata fondata su una ordinanza ampiamente scaduta. Le ordinanze di cui al comma 1 indicano le norme a cui si intende derogare e sono adottate su parere degli organici tecnici e tecnico-sanitari locali, che si esprimono con specifico riferimento alle conseguenze ambientali, che non sono mai stati richiesti prima di emettere l’ordinanza da parte del commissario delegato per l’emergenza ambientale e dall’ex sindaco Mongelli. Nel novembre 2013, inoltre, il primo cittadino di Foggia, per proseguire nell’esercizio della discarica, diede incarico di produrre un progetto per unire le due discariche.

«Questa Amministrazione comunale – fa sapere l’assessore all’Ambiente del Comune di Foggia, Francesco Morese – si è adoperata per produrre tutta la documentazione carente sulla discarica; dalla captazione del percolato e del biogas, alla tomografia generale delle due discariche, con una indagine sulle falde acquifere sui terreni e sulla vegetazione dell’area circostante, fino allo studio per la caratterizzazione e l’analisi di rischio dei siti esausti ed alla richiesta dei pareri di ARPA e ASL per la proroga dell’ordinanza, che prima del dicembre 2014 non erano mai stati richiesti».

«Siamo stati praticamente costretti a proseguire nell’acquisto della discarica ex Agecos e seguire la progettualità di chi ci ha preceduti sui lavori di unione delle due discariche – ammette il primo cittadino del capoluogo dauno –. E tra le inadempienze a cui abbiamo dovuto far fronte c’è anche la mancanza del titolo di proprietà sulla discarica ex Agecos, che non avrebbe consentito di presentare il progetto alla Provincia di Foggia che è chiamata ad esprimere l’Autorizzazione Integrata ambientale sui lavori di unificazione delle due discariche. Abbiamo anche prorogato l’incarico ai tecnici nominati dall’Amministrazione di centrosinistra che ci ha preceduti nella speranza di accelerare i tempi e di non trovarci in una situazione d’emergenza. Ecco perché non accettiamo lezioni o critiche – puntualizza Franco Landella – da chi ci ha fatto passare un Natale con i rifiuti in strada e che ha operato contro ogni normativa in materia».