Ancora prosa e musica di qualità al Teatro “Umberto Giordano” di Foggia nei prossimi giorni

Sabato 14 e domenica 15, appuntamento con la Prima Stagione di Prosa, allestita dal Comune di Foggia in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese. Sul palco del “comunale”, l’irresistibile comicità di Antonio Albanese con “Personaggi”, pièce scritta a più mani assieme a Michele Serra, Piero Guerrera, Enzo Santin e con il regista Giampiero Solari.

LO SPETTACOLO
Che cosa hanno in comune i mille volti con i quali Antonio Albanese racconta il presente? L’umanità. La realtà diventa teatro attraverso Epifanio, L’Ottimista, il Sommelier, Cetto La Qualunque, Alex Drastico e Perego, maschere e insieme prototipi della nostra società, visi conosciuti che si ritrovano nel vicino di casa, nell’amico del cuore, in noi stessi. Lo spettacolo Personaggi riunisce alcuni tra i volti creati da Antonio Albanese: dall’immigrato che non riesce a inserirsi al Nord, all’imprenditore che lavora 16 ore al giorno, dal sommelier serafico nel decantare il vino, al candidato politico poco onesto, dal visionario Ottimista “abitante di un mondo perfetto” al tenero Epifanio e i suoi sogni internazionali. Personaggi appunto che in questi anni abbiamo imparato a conoscere e ad amare, dove la nevrosi, l’alienazione, il soliloquio nei rapporti umani e lo scardinamento affettivo della famiglia, l’ottimismo insensato e il vuoto ideologico contribuiscono a tessere la trama scritta da Michele Serra e Antonio Albanese. In scena uomini del Sud e del Nord, uomini alti e bassi, grassi e magri, ricchi e poveri, ottimisti e qualunquisti. Maschere irriverenti e grottesche specchio di una realtà guardata con occhio attento a carpirne i difetti, le abitudini e i tic. Una galleria di anti-eroi che svelano un mondo fatto di ossessioni, paure, deliri di onnipotenza e scorciatoie, ma dove alla fine anche la poesia trova posto. Un recital che racconta, con corrosiva comicità e ritmo serrato, un mondo popolato da personaggi tipici del nostro tempo, dal pensiero contemporaneo interpretato con dirompente fisicità. «Vorrei che dopo un mio spettacolo», ha scritto Albanese, «tutti si sentissero un po’ meno soli, un po’ più allegri, un po’ più forti, vorrei abbracciarli tutti. La risata è un abbraccio, un bisogno che ci sarà sempre». Ingresso, ore 20.30. Sipario ore 21. I biglietti sono disponibili nei punti vendita autorizzati del circuito BookingShow.

Lunedì  16 marzo, spazio alla musica con un appuntamento del cartellone della 45^ Stagione Concertistica degli Amici della Musica di Foggia, allestita in collaborazione con il Comune di Foggia. La “Compagnia  Corrado Abbati” propone il notissimo musical “Cantando sotto la pioggia”, con le musiche di Nacio Herb Brown, le coreografie di Giada Bardelli, la direzione musicale di Maria Galantino e la regia dello stesso Corrado Abbati.

LO SPETTACOLO
“Cantando sotto la pioggia”, il più grande e il più amato di tutti i musical sul grande schermo, è la nuova produzione di Inscena-Compagnia Corrado Abbati. Due ore di piacere continuo, di gioia contagiosa e di musica famosissima. Uno spettacolo pieno di fascino con gag divertenti, momenti di profondo sentimento ed una forte originalità. Chi ha amato il film con Gene Kelly sarà coinvolto dall’energia dei vivaci interpreti, dalle impennate coreografiche, dal nuovo e sor¬prendente allestimento e da una regia scattan¬te. “Cantando sotto la pioggia” ha dunque tutto ciò che si può desiderare da un leggendario musical che ci riporterà nell’elegante e affasci¬nante Hollywood di quando il cinema passava al sonoro.

LA TRAMA
Don, un giovane attore di varietà, decide di tentare la fortuna passando al cinema. Viene ingaggiato per affiancare la bellissima attrice Lina Lamont in un film muto e la pellicola ot¬tiene uno strepitoso successo. Lina si innamora di Don e confondendo la finzione con la realtà pensa di costituire con lui una coppia. Quando Don conosce Kathy, una giovane cantante ballerina e si innamora di lei, la gelosia di Lina è incontenibile e l’attrice cerca con ogni mezzo di far licenziare la rivale. Nel frattempo il cinema sta vivendo il passaggio dal muto ai sonoro e il produttore, poiché non vuole rimanere indie¬tro, mette in lavorazione un film sonoro. Le parti principali vengono assegnate a Don e Lina, ma lei ha una voce inadatta al mezzo cinematogra¬fico. Cosmo Brown, amico di Don, propone di infarcire la trama di qualche canzone e di far doppiare Lina da Kathy. Il film ha un successo clamoroso e gli attori vengono invitati a cantare le canzoni davanti a un pubblico. Kathy, nasco¬sta dietro una tenda, doppia Lina ma…

CORRADO ABBATI
Fondatore, insieme a Stefano Maccarini, della Compagnia di Operette Corrado Abbati ne è il leader e il direttore artistico. In questa veste sceglie i titoli in repertorio, ne cura l’adattamento e la regia teatrale. E’ poi egli stesso interprete dei ruoli brillanti, ai quali conferisce modernità e credibilità scenica. Questa intensa attività ne fa il vero erede della migliore tradizione operettistica italiana.
Raccogliendo il testimone da quanti lo hanno preceduto, ha contribuito a tenere viva l’operetta e a riportarla agli antichi splendori.
Laureato all’istituto di Musicologia dell’Università di Parma sulla storia dell’operetta in Italia, ha poi vinto il primo premio alla prima edizione del Concorso nazionale per interpreti d’operetta “Ercole d’oro”. In seguito ha instaurato un proficuo rapporto di collaborazione con la RAI, dove è stato per alcuni anni regista-programmista. I suoi interessi sono però rivolti anche ad altre forme di teatro musicale: ha debuttato nell’opera lirica (“Ubu re” in prima mondiale) al Teatro Regio di Parma; successivamente ha interpretato con il Brecht-Ensemble “L’opera da tre soldi”, ed ha poi partecipato alla messa in scena di “L’assicurazione” di Peter Weiss, prodotta dal Teatro di Porta Romana.
Prima di dedicarsi interamente all’operetta è stato aiuto regista in importanti produzioni liriche al Comunale di Modena, al Regio di Parma, al Municipale di Piacenza e al Comunale di Ferrara.

Per la Stagione di Prosa Bis, l’appuntamento con un classico del Teatro è per il 19 marzo: la compagnia “Quelli di Grock” porta in scena “L’avaro” di Molière, nella traduzione e adattamento di Valeria Cavalli che cura anche la regia assieme a Claudio Intropido. Interpreti: Pietro De Pascalis, Jacopo Fracasso, Cristina Liparoto, Andrea Robbiano, Roberta Rovelli, Simone Severgnini, Clara Terranova e Manola Vignato.

LO SPETTACOLO
Ispirato all’Aulularia di Plauto, l’Avaro  è una delle opere più famose di Molière e il protagonista della commedia, Arpagone, è la personificazione stessa della taccagneria. Tutta la vicenda ruota attorno al suo bisogno di accumulare, alla paura di essere derubato, alle sue  ridicole e insopportabili economie ma soprattutto all’aridità di cuore di Arpagone che non ama niente e nessuno a parte la sua cassettina piena di denaro. Sospettoso, iracondo ed egoista, Arpagone non esita a preferire il suo denaro ai figli e persino nel finale egli non si redime, continuando ad anteporre  i beni materiali agli affetti familiari. Quelli di Grock sceglie Molière per questa nuova produzione, in cui si celebra la tradizione teatrale della Commedia dell’Arte in un gioco sfrontato di “teatro nel teatro”. La rilettura di Quelli di Grock infatti prende spunto anche da un testo poco rappresentato dell’autore francese, “L’improvvisazione di Versailles”, di cui il protagonista è lo stesso Molière, un’opera che mostra ciò che avviene  dietro le quinte e la dicotomia uomo/attore,  che fa nascere  un’istintiva relazione e  una complicità con il pubblico, portato così a contatto con la parte più segreta della rappresentazione Teatrale. Nella cornice di un teatrino mobile e decadente si rappresenta dunque L’avaro, recitato coralmente da un gruppo di guitti in un susseguirsi ritmico e dinamico di scene e controscene, in cui tutti i personaggi sono coinvolti in una congiura contro l’avaro e l’avarizia. Non è solo la vicenda raccontata da Molière a vivere sul palco, ma anche la quotidianità degli attori dietro il sipario. Gli interpreti recitano e partecipano, restano in scena e assistono come fossero parte del pubblico, vicini agli spettatori in sala e alle loro emozioni.
Questo Avaro è dunque un carro di Tespi colorato e visionario, composto da un gruppo di affiatati ed eclettici attori al cui centro primeggia Pietro De Pascalis nel ruolo di Arpagone; uno spettacolo arricchito dai costumi di Anna Bertolotti che rievocano antichi sfarzi e dalle musiche divertite e quasi circensi composte da Gipo Gurrado e suonate dai musicisti della Nema Problema Orkestar. Anche in questo caso, i biglietti sono disponibili presso i punti vendita autorizzati del circuito BookingShow. L’ingresso a teatro inizierà alle 20.30 e il sipario si aprirà alle 21.

Oltre agli eventi del “Giordano”, ricordiamo il quarto ed ultimo appuntamento della seconda edizione della “Casa della Musica”, manifestazione organizzata dal Comune di Foggia-Assessorato alla Cultura e dall’associazione FalsoMovimento di Mauro Palma e da Fondazione Apulia Felix con la direzione artistica di Angelo Cavallo. Venerdì 20 marzo, al Museo Civico di Foggia, alle 20.30, la rassegna chiude con “Woodstock Nation”, un incontro multimediale sulla “stagione dei fiori”. La storia del rock internazionale a è il tema di fondo del racconto musicale, affidato a DJ Klandestino, uno dei massimi esperti territoriali del genere, che accompagnerà gli auditori in un viaggio pieno di immagini e suoni nella colonna sonora di eventi storici che hanno caratterizzato la metà del secolo scorso e continuano ad accompagnare anche i nostri giorni. L’ingresso è gratuito sino ad esaurimento posti.